mercoledì, Gennaio 8
Shadow

L’arte della moda

Fino al 2 Luglio 2023 presso il Museo Civico San Domenico a Forlì si terrà la mostra “L’arte della Moda” con l’idea di proporre la moda come opera e comportamento e l’arte come racconto e come sentimento del tempo.

Come in uno specchio, l’esposizione mette in rapporto l’arte con la moda: dalla Rivoluzione Francese alla Pop Art, fino alla nostra contemporaneità. Oltre 200 capolavori d’arte e 100 abiti dialogano in una mostra imponente, con un allestimento unico al Museo Civico San Domenico di Forlì.

La sintesi tra opera d’arte e moda l’ha definita Oscar Wilde: «O si è un’opera d’arte o la si indossa». Tutta l’arte ha sottolineato l’intimo legame che da sempre c’è con la moda, entrambe sono unite dalla volontà di riformare la natura e trasformare il reale.

Se il legame tra abito e ruolo sociale è proprio di tutte le civiltà organizzate, il principio di cambiamento costante della moda è l’effetto di un lungo processo storico e segna l’avvio della modernità. Mostrare i segni della ricchezza e del potere, farsi vedere ed essere visti assume già con l’Ancien Régime e poi, con le Rivoluzioni nell’età borghese, un significato programmatico e comunicativo. La moda si colloca al centro del potere e della sua comunicazione, della società e dei suoi segni simbolici. Sinonimo di lusso e seduzione, essa è specchio delle contraddizioni contemporanee, travestimento e arte dell’apparire, ma anche maschera e riflesso della crisi dell’io.

Cambiano gli stili e cambiano i materiali. Si aprono nuove produzioni. La ricerca dei materiali rivoluziona il mondo produttivo e quello commerciale fino alle attuali soluzioni tecnologiche. E con la diffusione cambiano i linguaggi e la comunicazione.

Ma è proprio la diffusione della moda che crea socialmente e culturalmente quella sua caratteristica bipolare che la caratterizzerà di lì in poi. Si tratta di elementi qualificanti che nelle forme dello stile sottolineano continuamente il passaggio tra trasgressione e omologazione, rottura e consenso, lineare e sontuoso, policromo e monocromo, natura e artificio, organico e inorganico, superfice e profondità, differenza e identificazione, per riprendere alcune delle antinomie di pensatori come Georg Simmel e Walter Benjamin.

L’arte ne è lo specchio e l’ispirazione, l’espressione e la diffusione dei modelli. Spesso la creazione stessa. Dalla fine dell’Ottocento e per tutto il Novecento il rapporto tra artisti e moda si fa più intenso: artisti che oltre a ritrarre l’eleganza, disegnano abiti e gestiscono la comunicazione della moda, stilisti che collezionano opere d’arte e ne fanno oggetto di ispirazione o il simbolo della propria contemporaneità.

Il rapporto tra arte e moda va da quel momento incrementandosi in un gioco delle parti che porterà la moda stessa a diventare un’arte, uno sguardo sulle cose del mondo come la filosofia, la letteratura, il cinema, e a ispirarsi all’arte stessa, in rimandi che dal secondo Novecento fanno dell’intera storia dell’arte, un riferimento costante, imprescindibile, soprattutto per il made in Italy.

Come ha sostenuto Mondrian, “La moda non è soltanto lo specchio fedele di un’epoca, bensì anche una fra le espressioni plastiche più dirette della cultura umana”.

Ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì e il Museo Civico San Domenico, la mostra diretta da Gianfranco Brunelli e curata da Cristina Acidini, Enrico Colle, Fabiana Giacomotti e Fernando Mazzocca, si avvale altresì del lavoro del prestigioso comitato scientifico presieduto ad honorem da Antonio Paolucci e composto da Marco Antonio Bazzocchi, Silvia Casagrande, Simona Di Marco, Fabiano Fabbri, Mario Finazzi, Gioia Mori, Francesco Parisi, Paola Refice, Giorgio Restelli, Stefania Ricci, Ines Richter, Chiara Squarcina, Ulisse Tramonti.  (comunicato stampa)

Orari: Da lunedì a venerdì: 9.30-19.00 – Sabato, domenica, giorni festivi: 9.30-20.00

Info: 0543 36217

The art of fashion

Until 2 July 2023 at the San Domenico Civic Museum in Forlì the exhibition “L’arte della Moda” will be held with the idea of ​​proposing fashion as a work and behavior and art as a story and as a feeling of the time.

As in a mirror, the exhibition connects art with fashion: from the French Revolution to Pop Art, up to our contemporaneity. Over 200 masterpieces of art and 100 dresses dialogue in an impressive exhibition, with a unique setting at the San Domenico Civic Museum in Forlì.

Oscar Wilde defined the synthesis between work of art and fashion: «Either you are a work of art or you wear it». All art has underlined the intimate bond that has always existed with fashion, both are united by the desire to reform nature and transform reality.

If the link between dress and social role is typical of all organized civilizations, the principle of constant change in fashion is the effect of a long historical process and marks the start of modernity. Showing the signs of wealth and power, being seen and being seen already takes on a programmatic and communicative meaning with the Ancien Régime and then, with the Revolutions in the bourgeois age. Fashion is at the center of power and its communication, of society and its symbolic signs. Synonymous with luxury and seduction, it is a mirror of contemporary contradictions, disguise and art of appearing, but also a mask and reflection of the crisis of the ego.

Art is its mirror and inspiration, the expression and diffusion of models. Often the creation itself. From the end of the 19th century and throughout the 20th century, the relationship between artists and fashion became more intense: artists who, in addition to portraying elegance, designed clothes and managed the communication of fashion, stylists who collected works of art and of inspiration or the symbol of one’s own contemporaneity.

The relationship between art and fashion has been increasing since then in a game of roles that will lead fashion itself to become an art, a look at the things of the world such as philosophy, literature, cinema, and to be inspired by the art itself, in references that from the second half of the twentieth century make the entire history of art a constant, essential reference, above all for Made in Italy.

As Mondrian argued, “Fashion is not only the faithful mirror of an era, but also one of the most direct plastic expressions of human culture”. (press release)