In questi giorni l’Istituto “ Paolo Savi” di Viterbo ha partecipato a Roma alla manifestazione Students Lab, in cui moltissimi ragazzi delle scuole del Lazio si sono messi alla prova: ognuno ha mostrato la capacità di “fare impresa” attraverso la propria creatività. E’ stata una splendida occasione per vedere tanti studenti esporre le proprie realizzazioni con prodotti che spaziano dalla pubblicità all’artigianato, fino alle più sofisticate programmazioni per una app, mostrando come la creatività riesca spesso a realizzare un’impresa che va ben oltre la conoscenza nozionistica e lo studio scolastico di un testo.
Tutti questi ragazzi hanno mostrato quali risultati si possono conseguire scegliendo un corso scolastico anziché un altro: le caratteristiche del marketing, la presentazione di un prodotto, la programmazione di un software sono divenuti per loro un background fondamentale, frutto di grandi sforzi da parte dell’istituzione educativa, ma a Students Lab – come spesso succede – gli alunni hanno superato i loro insegnanti. Ad una manifestazione di questo tipo ci saremmo aspettati di trovare i “maestri della didattica” e scoprire in che modo affascinare i ragazzi con il loro insegnamento, qualcuno si aspettava , magari, almeno un funzionario del Ministero, altri l’attento occhio di imprenditori pronti a cogliere qualche idea geniale da commercializzare, invece sono stati gli stessi ragazzi a fare da “maestri”. Così, a Students Lab gli studenti dell’ Istituto Tecnico “P.Savi” ad indirizzo “finanza e marketing” (coordinati dai docenti Valerio Lazzari, Ilia Ialongo, Luciana Moro e Anna Baiano) hanno ben compreso che oggi la programmazione e il lavoro non sono più individuali e senza bisogno di accordi, contratti e protocolli di rete hanno unito le loro competenze con gli amici dell’Istituto Tecnico Industriale “Leonardo da Vinci” ad indirizzo informatico e il prodotto che hanno ideato è stata una sofisticata app che risponde alle esigenze ludiche dei giovani.
Ma tutti sono stati creativi e anche i ragazzi dell’indirizzo moda lo hanno dimostrato inserendo, come elemento artistico, una particolare tasca nella t-shirt da loro ideata che ha la proprietà di pulire gli occhiali o lo schermo dello smartphone.
Ecco la “buona scuola”, è già in atto da tempo attraverso l’impegno di tanti dirigenti e docenti e questi risultati lo confermano; non può che essere di enorme soddisfazione per la scuola superiore scoprire che i propri ragazzi potrebbero facilmente dare delle utili dritte anche a illustri “maestri di didattica”, attraverso l’applicazione di pratiche acquisite a scuola e che potranno costituire la base proficua del loro futuro lavorativo.
I nostri ragazzi ci dicono e dimostrano quotidianamente che il mondo cambia, ed oggi insegnare, proprio come diceva Plutarco, non è che l’arte di ascoltare.