L’esposizione, organizzata dal Santa Maria della Scala con il sostegno di Opera-Civita, è curata di Filippo Maggia che ha selezionato opere appartenenti a oltre venti serie prodotte dal fotografo giapponese dai primi anni sessanta ad oggi. Araki ha voluto celebrare gli oltre 50 anni di attività (è del 1965 la sua prima mostra) con una selezione di 2200 opere che ripercorre la sua lunga carriera artistica offrendo un panorama pressoché completo sulla sua sterminata produzione, assai complessa e articolata, ben oltre le immagini di bondage che l’hanno reso celebre in tutto il mondo.
Molte serie –Satchin and his brother Mabo, Sentimental night in Kyoto, August, Tokyo Autumn e altre ancora – vengono presentate per la prima volta in Italia; alcune sono inedite in Europa – come Anniversary of Hokusai’s Death e Gloves.
La raccolta Araki’s Paradise – fotografie che Araki scatta utilizzando la sua casa come un palcoscenico – è stata appositamente realizzata per Siena: un Araki dunque originale, riflessivo e emozionante che sembra voler riassumere in questa mostra la sua intera vicenda artistica e umana.
A completare la mostra un video che presenta Araki mentre seleziona le opere della mostra insieme al curatore Filippo Maggia e un libro catalogo, edito da Skira, con una selezione di 300 opere fra quelle in mostra.
L’autore – Nobuyoshi Araki nasce a Tokyo nel 1940. Completa gli studi presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Chiba, dedicandosi in particolare allo studio del cinema e della fotografia. Con la prima serie di fotografie ispirata al cinema neorealista italiano Satchin and his brother Mabo, riproduce la vita di due ragazzini che vivono nell’area metropolitana di Tokyo. Con questo lavoro nel 1964 ottiene il premio della rivista Taiyo, poco dopo essere entrato all’agenzia pubblicitaria Dentsu, dove lavora fino al 1972. Qui incontra la moglie Yoko, segretaria presso l’agenzia Dentsu, alla quale dedica la rassegna fotografica della loro luna di miele, Sentimental Journey, pubblicata nel 1971. Winter Journey è invece la documentazione degli ultimi giorni e del funerale di Yoko, morta nel 1990. Affascinato dai nudi di donne e dal kinbaku (tecnica giapponese di bondage), dai cieli, dai fiori e dai paesaggi metropolitani di Tokyo, la mente del fotografo giapponese, indagatrice delle possibilità offerte dalla fotografia, non si ferma mai. Araki definisce la fotografia come una “copia” o una “riproduzione” di oggetti perché per l’artista il fascino esiste ed è insito negli oggetti stessi e, attraverso il proprio scatto, egli non fa altro che carpirne l’essenza.
Info : www.santamariadellascala.com – 0577/286300
Orari – tutti i giorni 10.00-19.00
Biglietti – INTERO € 10,00 – RIDOTTO – € 7,00