Per molti cittadini dei Paesi cosiddetti “sviluppati” e che, magari, hanno fatto dello spreco “una filosofia di vita” per poi accorgersi che così ci si è tutti collocati sull’orlo di un baratro… resta arduo persino immaginare che in altri luoghi, in altri Paesi , altre persone non hanno di che sopravvivere, non hanno acqua potabile, né condizioni igieniche adeguate.
CVM – Comunità Volontari per il Mondo, da oltre 40 anni, si occupa di progetti internazionali per tentare di alleviare le innumerevoli difficoltà che le persone in Etiopia e Tanzania devono affrontare ogni giorno per sopravvivere. La scelta fondamentale di CVM è sempre stata quella di non limitarsi a portare contributi o materiali che poi, magari, restano inutilizzati, ma quella di instaurare con le popolazioni coinvolte rapporti di collaborazione e di “scambio” culturale, così da renderle indipendenti nella gestione dei vari progetti una volta che il lavoro dell’associazione italiana si conclude.
E’ una scelta che si è sempre mostrata vincente: CVM progetta nel rispetto dei luoghi e delle persone, a seconda delle esigenze locali e attraverso l’inestimabile collaborazione di volontari che ogni anno partono “in missione” ha raggiunto finora traguardi – in certi casi – davvero inimmaginabili.
In queste terre splendide ma altrettanto sfortunate per i più vari motivi, centinaia di migliaia di persone hanno ora acqua potabile, micro ambulatori per la prevenzione di malattie come l’aids, ad esempio, hanno laboratori artigianali in cui molti giovani o donne hanno potuto avviare una propria attività che va a beneficio di tutta la loro comunità. CVM ha posto un piccolo seme che ha poi germogliato e dato frutti.
Come associazione di Volontariato, comunque, CVM ha potuto sempre contare su volontari motivati ed esperti, pronti a partire per Paesi così tanto lontani da noi in termini di abitudini e “ricchezze” … e quest’anno, in occasione della 26esima edizione del Premio Volontario Internazionale Focsiv 2019, un volontario CVM, Giampaolo Longhi ha avuto questo riconoscimento per il progetto che CVM sta conducendo a favore delle lavoratrici domestiche in Etiopia.
Di queste donne, definite “invisibili”, non si sapeva quasi nulla, CVM ha svolto ricerche sul territorio scoprendo che quasi ogni casa ne aveva una, mal pagata, sfruttata, spesso abusata e senza alcun tipo di tutela giuridica. Molte emigrano in Arabia Saudita o negli Emirati, ma là la situazione si fa anche peggiore, finendo nell’inferno della tratta di persone.
Attraverso il lavoro di Giampaolo e di collaboratori locali, CVM è riuscita a portare avanti un progetto che permetta a queste donne di avere qualche possibilità di vita più dignitosa, riuscendo ad inserirsi in attività che loro stesse possono gestire, come piccoli laboratori artigianali, di sartoria o commerciali.
Il riconoscimento del Premio Focsiv evidenzia così l’importanza vitale dell’attività di un Volontario che si è posto a servizio degli altri con passione e dedizione, un giovane che diventa il simbolo di scelte di vita che, in silenzio, ma molto efficacemente, riescono a fare la differenza…
Ciò in cui CVM ha sempre creduto: un lavoro costante, duro, spesso ignorato, forse “invisibile”, ma tanto, tanto efficace.
info: www.cvm.an.it