giovedì, Gennaio 9
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MIGRATING OBJECTS

migrating-objects-locandinaFino  al 14 giugno 2020 la Collezione Peggy Guggenheim presenta “Migrating Objects. Arte dall’Africa, dall’Oceania e dalle Americhe” nella Collezione Peggy Guggenheim, mostra che mette in luce un episodio meno conosciuto ma decisamente significativo del collezionismo di Peggy Guggenheim.

Passata alla storia per aver sfidato le convenzioni come collezionista e mecenate, e da sempre celebrata per la sua collezione d’arte moderna europea e americana, nel corso degli anni ’50 e ’60 Peggy Guggenheim inizia a guardare oltre i confini dell’Europa e degli Stati Uniti interessandosi all’arte dell’Africa, dell’Oceania e delle culture indigene delle Americhe. In occasione della mostra Migrating Objects 35 opere di arte non occidentale vengono esposte per la prima volta insieme a Palazzo Venier dei Leoni rivelando un nucleo della collezione della mecenate raramente visibile al grande pubblico.

Aspetto assolutamente inedito di questo originale percorso espositivo è la presentazione di questi oggetti in gruppi che privilegiano i contesti originari o, in alternativa, in dialogo con alcuni capolavori delle avanguardie europee in collezione di artisti che si appropriarono delle idee di tali culture extra-europee, tra cui Max Ernst, Alberto Giacometti, Henry Moore, Pablo Picasso.

L’esposizione è il frutto di un esteso periodo di ricerche e confronti da parte di un team di studiosi su questi lavori per lungo tempo tralasciati negli studi sulla collezione di Peggy Guggenheim. Nel corso degli ultimi due anni e mezzo le ricerche hanno portato a risultati anche sorprendenti, come l’attribuzione di alcune opere, in particolare la maschera copricapo proveniente dalla Nigeria (Ago Egungun) creata nell’atelier di Oniyide Adugbologe (1875–1949 c.), esposta in mostra.

Nel 1959 Peggy Guggenheim acquista il primo nucleo di opere di arte non occidentale da Julius Carlebach, mercante d’arte di New York. Si tratta di un piccolo gruppo di lavori che spaziano da una maschera Baga D’mba proveniente dalla Guinea a una scultura funebre malangan maramarua dalla Nuova Irlanda, Papua Nuova Guinea.

m.objects 2Attraverso due modalità opposte di allestimento, focalizzate sia sui significati originari delle opere sia sulle loro successive reinterpretazioni, la mostra Migrating Objects contestualizza l’approccio di Peggy Guggenheim entro l’ambito ben più ampio e problematico della tradizione occidentale che privilegia l’affiancare lavori d’arte moderna occidentale e non occidentale sulla base di affinità formali e concettuali. La scelta di impiegare questi due metodi divergenti permette di prendere in considerazione come le opere, i cui significati e scopi originari sono stati spesso fraintesi, siano collocate negli studi, nelle gallerie, nei musei e nelle case, con finalità spesso contradditorie. Tracciare le traiettorie di questi oggetti è un atto che rivela gli intrecci formatisi tra colonizzazioni, annessioni, migrazioni e reinterpretazioni unitamente alla storia degli individui, noti o non riconosciuti.  (comunicato stampa)

La mostra è a cura di Christa Clarke, R. Tripp Evans, Ellen McBreen, Fanny Wonu Veys, con Vivien Greene Collezione Peggy Guggenheim

Info: +39 041.2405.411 –    info@guggenheim-venice.it

Orario: 10-18 tutti i giorni (ultimo ingresso ore 17,00). Chiuso il martedì e il 25 dicembre

INFO Biglietteria: +39 041.2405.440/419 – visitorinfo@guggenheim-venice.it