mercoledì, Gennaio 8
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I cittadini e i cambiamenti climatici

Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, ma, se come cittadini ne siamo sempre più consapevoli, d’altro lato, non riusciamo a vedere un’altrettanta, solerte consapevolezza nei nostri governi.

Delle misure da intraprendere per porre rimedio ai tanti disastri provocati dai cambiamenti climatici, si discute da alcuni anni – appunto, “si discute…”: attualmente è in corso la COP27 a Sharm-el-Sheikh ma si ha l’impressione che siano incontri poco fruttuosi, se poi, al termine, sono realmente poche le soluzioni concrete e condivise da realizzare tutti insieme.

IPSOS Global Advisor ha condotto, alcune settimane fa, un’indagine internazionale per valutare il grado di consapevolezza dei cittadini di 34 Paesi in tutto il mondo relativamente ai cambiamenti climatici e ai loro effetti sulla vita di tutti. Il primo dato che si evidenzia è che, in media, il 56% dei cittadini mondiali intervistati considerano già gravi i cambiamenti climatici avvenuti nei loro Paesi, con punte del 75% in Messico, il 74% in Turchia e Ungheria, il 71% in Spagna, il 70 % in Italia; anche negli Stati Uniti e in Cina si registra un dato piuttosto alto: il 48% dei cittadini ritiene che i cambiamenti climatici abbiano già avuto un impatto negativo nelle loro vite.

Se poi si passa ad analizzare i dati relativi al quesito successivo (Che livello di gravità vi aspettate dai cambiamenti climatici nei prossimi dieci anni?) i risultati sono ancora più allarmanti: in media, il 71% dell’opinione pubblica mondiale ritiene che nei prossimi dieci anni i cambiamenti climatici avranno gravi effetti sui loro Paesi, con il Portogallo in prima posizione, al 88% – l’Italia si attesta al 81%. Se consideriamo che, secondo questa “classifica”, l’ultimo Paese che compare è la Malesia con il 52%, possiamo dire che nei Paesi coinvolti dall’indagine ben più della metà dei cittadini avverte con preoccupazione gli esiti dei cambiamenti climatici.

E ancora nel quesito che chiedeva: Quale pensate sia la probabilità di dover lasciare il vostro Paese a causa dei cambiamenti climatici nei prossimi 25 anni?  il 65% degli Indiani segnalano questo rischio seguiti dai Turchi al 64%, da Malesi e Brasiliani al 49%. Italiani e Statunitensi si attestano al 33%.

E’ evidente, dunque, che le preoccupazioni legate ai dannosi cambiamenti cimatici in tutto il mondo siano maggiori nei comuni cittadini piuttosto che nei loro governanti… una sensibilità che viene “dal basso” e che non potrà essere ignorata; ma certo non se ne potrà uscire se non con scelte ambientaliste comuni, sostenibili e soprattutto di rapida realizzazione, scegliendo così anche un futuro economico nuovo e attento verso ogni cittadino.

Citizens and climate change

The effects of climate change are there for all to see, but, if as citizens we are increasingly aware of it, on the other hand, we fail to see an equally diligent awareness in our governments.

The measures to be taken to remedy the many disasters caused by climate change have been under discussion for some years – indeed, “they are discussing…”: COP27 is currently underway in Sharm-el-Sheikh but one gets the impression that they are not very fruitful meetings, if then, in the end, there are really few concrete and shared solutions to be implemented all together.

IPSOS Global Advisor conducted an international survey a few weeks ago to assess the degree of awareness of citizens of 34 countries around the world regarding climate change and its effects on everyone’s life. The first figure to highlight is that, on average, 56% of global interviewed citizens already consider the climate changes that have occurred in their countries to be serious, with peaks of 75% in Mexico, 74% in Turkey  and Hungary, 71% in Spain, 70% in Italy; a rather high figure is also recorded in the United States and China: 48% of citizens believe that climate change has already had a negative impact on their lives.

If we then move on to analyze the data relating to the next question (What level of severity do you expect from climate change in the next ten years?) the results are even more alarming: on average, 71% of world public opinion believes that in the next ten years climate change will have serious effects on their countries, with Portugal in first position, at 88% – Italy stands at 81%. If we consider that, according to this “ranking”, the last country to appear is Malaysia with 52%, we can say that in the countries involved in the survey well over half of the citizens feel the results of climate change with concern.

And again in the question which asked: What do you think is the probability of having to leave your country due to climate change in the next 25 years? 65% of Indians report this risk followed by Turks at 64%, Malaysians and Brazilians at 49%. Italians and Americans account for 33%.

It is evident, therefore, that the concerns related to harmful climate changes all over the world are greater in ordinary citizens rather than in their rulers … a sensitivity that comes “from below” and which cannot be ignored; but certainly it will not be possible to get out of it unless with common, sustainable and above all rapid implementation environmentalist choices, thus also choosing a new economic future that is attentive to every citizen.