“In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.” George Orwell
I giovani che hanno ideato la app FakeBusters non potevano trovare citazione più calzante di quella di George Orwell per sintetizzare il loro lavoro e anche – tra le righe – un’idea di futuro in cui è pur sempre l’intelligenza umana che controlla quanto la circonda e la riproduce con chiarezza e sincerità.
Si legge infatti nella breve presentazione del sito https://fakebusters.app : “FakeBusters è il primo motore di ricerca contro le fake news. Attraverso l’Intelligenza Artificiale la app analizza gli articoli delle testate nazionali e fornisce percentuali di qualità e affidabilità delle news.
Mette inoltre a disposizione della Stampa un servizio di valutazione dell’andamento delle testate giornalistiche rispetto ai competitor e il loro engagement sui social media.”
Certamente uno strumento di lavoro quanto mai attuale e utile per un addetto ai lavori, in tempi di fake news costruite apposta a dire magari il contrario di quanto dovrebbero e che per un comune lettore sarebbero difficili da interpretare come notizie autentiche o fasulle.
Ecco dunque che si può intervenire con Fake Busters che supporta l’analisi di una notizia proveniente dalla rete valutandola – attraverso la stessa rete – con riscontri attendibili e qualitativamente affidabili. E’ un processo a cui abbiamo sottoposto anche la nostra Aletheia.it con ottimi riscontri di qualità e attendibilità.
Si tratta ovviamente di un risultato che può inorgoglire, poiché testimonia il serio impegno che una redazione applica al suo lavoro quotidiano, ma è anche una garanzia per il lettore che sa di potersi “fidare” di quanto legge su questa testata. E’, inoltre, la testimonianza di applicazioni tra le più attuali ideate da certe inarrivabili intelligenze umane che hanno soprattutto il fine di contribuire ad aiutare gli altri nel far fronte ai rischi della disinformazione e della manipolazione dei contenuti che potrebbero incontrare.