venerdì, Gennaio 10
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La Casa di Augusto aperta al pubblico

Augusto 1Gli appartamenti di Augusto, primo principe di Roma e della sua terza, amatissima, moglie, saranno per la prima volta aperti al pubblico in un’ampiezza mai raggiunta prima. E questo grazie a lavori di restauro e di copertura (un tetto a basso impatto visivo) dell’ala della casa di Augusto fino a pochi mesi fa esposta alle intemperie, ma anche alla riqualificazione del Museo Palatino che conserva i marmi dalle vicine, splendide dimore. Nel 2008 le due prime case sul colle degli imperatori di Roma vennero riaperte al pubblico;  innanzitutto c’era, certo, la capanna di Romolo, il fondatore di Roma, al quale Augusto volle però associarsi. Pochi visitatori alla volta poterono sei anni fa visitare le tre stanze di rappresentanza del tablinum nella casa di Livia e ammirare l’affresco di Mercurio che libera Io e si volge verso Argo. Ma anche, superata una parete, contemplare quei festoni di rigogliosi tralci come fossero un trofeo di natura, proprio come il giardino dipinto per l’imperatrice nella villa fuori porta (ad gallinas albas) e oggi conservato al Museo nazionale romano di palazzo Massimo, sempre a Roma.
Poco tempo dopo l’apertura del 2008, la casa di Livia sul Palatino fu sigillata di nuovo agli occhi dei visitatori per seri  problemi di umidità, ma gli interventi  compiuti hanno permesso di sanare gli ambienti e  di riaprire questa meraviglia al pubblico, come  spiega Mariarosaria Barbera, l’archeologa che guida la Soprintendenza di Roma e che ha coordinato l’équipe di studiosi, architetti, tecnici, restauratori (guidati da Cinzia Conti )che per due anni hanno lavorato al progetto “Bimillenario di Augusto”.  Due milioni e mezzo circa di investimenti, sfilati dal bilancio ordinario e autoprodotto della Soprintendenza romana, ed ecco i soldi anche per sfondare una porta e aprire alle visite (20 persone alla volta, per una quarto d’ora al massimo, previa prenotazione) anche la sala del triclinio di Livia.

Le domus di Augusto, appaiono da oggi completamente trasformate da una copertura che, acciaio color ruggine e un manto di materiale drenante che trasforma il tetto in un giardino, permette ai visitatori di appropriarsi di spazi preclusi fino ad oggi alle visite.

Nella parte privata, tutto sommato  umile, del palazzo del principe, la natura degli affreschi con festoni di pino viene adesso arricchita da un pappagallo dimenticato e riapparso sotto la coltre di polvere di un vecchio scavo. Ma è la passerella tesa sulla storia dell’ala pubblica del palazzo voluto dal figlio adottivo di Cesare, la vera novità di questa apertura straordinaria organizzata dal ministero Beni culturali: ecco la prima biblioteca, forse quella greca, e, all’opposto, la sala affrescata della latina. Quindi, il triclinio di Augusto, con gli ambienti di servizio che servivano ai domestici per allestire i pranzi regali; al centro la magnifica sala delle prospettive, mai mostrata prima se non agli studiosi.

Info: http://archeoroma.beniculturali.it/siti-archeologici/foro-romano-palatino

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