INCONTRI IN GIAPPONE. Le fotografie di Felice Beato e le raccolte di Giuseppe Grazioli al Castello del Buonconsiglio a Trento
Per molto tempo il Giappone rimase pressoché sconosciuto agli europei. Unico luogo di scambi commerciali e culturali con l’Europa, da quando il Paese si era chiuso nel 1641, era l’isola artificiale di Dejima a Nagasaki, dove aveva sede la Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Fu solo nel 1859, a seguito della pressione delle forze occidentali, che si aprì nuovamente al commercio con l’estero, e i suoi porti iniziarono ad accogliere mercanti e viaggiatori di tutto il mondo. Il fascino di questa realtà del lontano Oriente e della sua cultura toccò profondamente il mondo occidentale, suscitando passioni che sfociarono ben presto nel cosiddetto “giapponismo”: bronzi, ceramiche, lacche, ventagli, paraventi, armature, spade, tessuti, stampe non solo entrarono nelle dimore degli europe...